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Intervista a intelligonews

“Ma quale Isis! L’immigrazione ingrossa solo le casse delle mafia e dei grandi gruppi economici”. Lo scrittore Gabriele Adinolfi, intervistato da IntelligoNews, esclude che l’intervento contro gli scafisti, a cui sta pensando l’UE, possa rientrare in una strategia contro il terrorismo. L’intellettuale lancia il monito invece circa i rischi di “un’invasione” di oltre 50 milioni di disperati voluta dai vertici della politica...

Renzi ha ammesso che "non tutti i passeggeri sui barconi sono famiglie innocenti" ed è tornato a parlare di uno sforzo per combattere il terrorismo in Nord Africa. Insomma l'Italia cosa rischia con questo massiccio flusso di sbarchi sulle sue coste?

 

 


“Indiscutibilmente non è cosi che entrano i terroristi. Bisogna sempre ricordare che la maggior parte dei terroristi sono di seconda e terza generazione europea e vivono nelle banlieu delle grandi metropoli occidentali. Quindi l’Italia più che altro rischia di essere sommersa dal punto di vista demografico, di andare incontro ad un nuovo collasso economico e di subire un incremento di tutta la filiera della criminalità”.

E della proposta sempre più condivisa di affondare i barconi sulle coste libiche che ne pensa?
“Trovo giusto affrontare il problema alla radice fermando le carrette del mare alla partenza, così come sarebbe giusto lavorare in Nord Africa con una serie di investimenti in loco come a suo tempo fece il governo Berlusconi. Ma prima o poi vanno affrontati anche i due problemi di fondo. Ovvero l’esodo delle popolazioni dell’Africa sub-sahariana, spinte anche da una vera sostituzione da parte delle comunità cinesi che stanno prendendo il loro posto e che controllano sempre di più tutto il continente. In secondo luogo va combattuta tutta la speculazione sul fenomeno migratorio, emersa in maniera plastica nell’indagine Roma Capitale”. 

Un business miliardario…
“Quando Buzzi diceva che gli immigrati fanno guadagnare più della droga afferma una sacrosanta verità. Per ogni immigrato le cooperative percepiscono 35 euro al giorno, ma in realtà se ne spendono 30 è tanto, perché nei centri di accoglienza sono trattati come i cani... mangiano peggio dei maiali. I veri scafisti sono le associazioni umanitarie. Se si evitasse di rendere l’immigrato una fonte di guadagno per tutta una serie di realtà il fenomeno dell’immigrazione si attenuerebbe molto”.

Intanto l’Europa vuole fermare gli scafisti, che sono i primi a sfruttare l’immigrato…
“Vediamo se li fermeranno sul serio o appena per un paio di settimane, giusto il tempo di far star buona l’opinione pubblica. Oltre tutto, in realtà,  lo scafista è come il piccolo pusher. Infatti sopra lo scafista ci sono gli industriali che continuano a richiedere mano d’opera a bassissimo costo, così come sopra il pusher ci sono le banche che riciclano i soldi. E nessuno si sogna ne’ chiudere le banche ne’ di toccare i grandi industriali, piuttosto si preferisce arrestare il piccolo pusher. Insomma lo scafista ha sicuramente il suo ruolo ma c’è tutta una filiera molto più ampia per la quale l’immigrato è una vera gallina dalle uova d’oro”.

Quindi, secondo lei alla fine Renzi e i capi di Stato dell’Ue cosa faranno nel concreto?
“L’Europa darà una risposta sensazionalista per l’opinione pubblica e cercherà di mostrare  un forte impegno comune. Ma sostenere che lo fanno per evitare che venga finanziato l’Isis è forviante. Magari l’Isis in qualche modo ci guadagna, ma i grandi interessi sono altri, e sono quelli delle mafie e dei grandi gruppi economici in primis”.

Quindi lo spauracchio dell’Isis torna utile anche per gestire il fenomeno migratorio dal punto di vista mediatico?
“Con la sua spettacolarizzazione del terrore e della politica l’Isis fa molto comodo a tutti. Ormai, con una politica che si basa solo sulle decisioni superficiali, ognuno fa comodo all’altro. La politica della Russia va comodo all’Ucraina e viceversa, così come gli americani fanno comodo ai russi e all’Iran e così via…”

E l’Italia in tutto questo rischia solo di essere l’anello più debole…
“Ribadisco, per quanto riguarda l’immigrazione l’Italia rischia di essere sommersa con il placet della politica che ha enormi interessi in questo fenomeno. Non ci scordiamo che D’Alema disse che nei prossimi trent’anni l’Europa avrebbe avuto bisogno 30 milioni di immigrati, e l’esponente del Pd fu subito corretto dalla Bonino secondo la quale ne servirebbero almeno 50 milioni”.